Il poetico naturalismo di Maria Teresa Bonacina
Che si tratti di nature morte, di ritratti, della raffigurazione di animali, soprattutto cavalli, ma anche di vedute paesaggistiche o di tipici scorci di città o di campagna, í dipinti di Maria Teresa Bonacina, esponente di spicco del G.A.O., il Gruppo Artisti Olatesi di Lecco, sempre molto attivo nella promozione popolare dell’arte e della bellezza, si caratterizzano per la gradevolezza del tratto e l’intensità coloristica, che ne fanno delle vivaci e interessanti testimonianze, di alta qualità interpretativa e comunicativa, di vita vissuta.
Niente, infatti, di ciò che l’artista lecchese ci propone è banalmente ordinario, tutto proviene da una profonda condivisione della pittrice con la realtà che la circonda, a partire dai suoi inizi con la suggestiva tecnica della china, allieva di maestri come Achille Zoccola e Vittorio Martinelli, fino alla piena esplosione dell’olio su tela o su altri supporti della maturità artistica, con opere di grande abilità tecnico formale e di notevole spessore poetico, non solo quadri in senso stretto, ma anche lavori di altra configurazione artistico-artigianale e di più varia manipolazione della materia.
E così possiamo godere, per limitarci alle opere di più rigorosa osservanza pittorica, i ritratti, in cui Maria Teresa Bonacina eccelle, come “Il cappello rosso”, con la ragazza dallo sguardo intrigante e misterioso, o quello della tenera e sofferta ‘Maternità” etnica, e poi i cavalli, energici e frementi, una passione coltivata fin dall’infanzia e rimasta tenacemente impressa nell’animo dell’artista, e le nature morte particolarmente originali e palpitanti, come gli splendidi “Limoni” e le altrettanto raffinate “Arance”, oppure le “Fragole” di modernissima concezione compositiva.
Di rilevante valore evocativo anche la rappresentazione naturalistica, formalmente figurativa ma anche pregna dí più autentici e spesso evidenti significati simbolici, di angoli urbani o rurali, come ad esempio ‘Devozione e fedeltà” o “Cascina”, o ancora la singolare e inconsueta veduta della città di Lecco allagata.
Un lungo e felice cammino pittorico, quello di Maria Teresa Bonacína, dagli esiti estremamente positivi, costituito da tanti momenti dí lirica intuizione e di forte impatto emozionale, sull’ardua ma anche affascinante via della perfezione artistica.
Prof. Silvano Valentini – Critico d’arte.
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The poetic naturalism of Maria Teresa Bonacina
Whether it is still lifes, portraits, the depiction of animals, especially horses, but also landscape views or typical views of the city or countryside, the paintings of Maria Teresa Bonacina, a leading exponent of the G.A.O., the Olatesi Artists Group of Lecco, always very active in the popular promotion of art and beauty, are characterized by the pleasantness of the line and the intensity of colour, which make them lively and interesting testimonies, of high interpretative and communicative quality, of life lived.
Nothing, in fact, of what the artist from Lecco offers us is banally ordinary, everything comes from a profound sharing of the painter with the reality that surrounds her, starting from her beginnings with the evocative ink technique, a pupil of masters such as Achille Zoccola and Vittorio Martinelli, until the full explosion of oil on canvas or other supports of artistic maturity, with works of great formal technical ability and notable poetic depth, not only paintings in the strict sense, but also works of other artistic-craft configurations and more varied manipulation of matter.
And so we can enjoy, to limit ourselves to the works of more rigorous pictorial observance, the portraits, in which Maria Teresa Bonacina excels, such as “The red hat”, with the girl with the intriguing and mysterious gaze, or that of the tender and painful ‘Maternity’ ethnic, and then the horses, energetic and quivering, a passion cultivated since childhood and remained tenaciously imprinted in the artist’s soul, and the particularly original and vibrant still lifes, such as the splendid “Lemons” and the equally refined “Oranges “, or the “Strawberries” of very modern compositional concept.
Also of significant evocative value is the naturalistic representation, formally figurative but also full of more authentic and often evident symbolic meanings, of urban or rural corners, such as ‘Devotion and loyalty’ or ‘Farmhouse’, or even the singular and unusual view of the city of Lecco flooded.
A long and happy pictorial journey, that of Maria Teresa Bonacína, with extremely positive results, made up of many moments of lyrical intuition and strong emotional impact, on the arduous but also fascinating path of artistic perfection.
Prof. Silvano Valentini – Art critic.